Neppure Pierre-Jacques Etienne Cambronne, il nobiluomo generale napoleonico, famoso per la parolaccia rivolta agli avversari inglesi nella battaglia di Waterloo, era più sboccato di alcuni protagonisti della Formula 1. Piloti e tecnici, accusati di usare un linguaggio scurrile. Per maleducazione, ma pure per motivi strategici. La Federazione sta valutando di prendere provvedimenti per evitare comportamenti scorretti.
Domenica nel dopo gara del Gran Premio di Abu Dhabi, sul podio, intervistati pubblicamente da David Coulthard, davanti alla folla di tifosi che assisteva alla premiazione, Raikkonen e Vettel non hanno avuto freni inibitori nelle loro risposte. «Il pubblico vorrebbe sapere quanto sia stato emozionante tornare alla vittoria. Raccontacelo», aveva chiesto l’ex pilota, rivolgendosi al finlandese. «L’ultima volta che ero arrivato primo, molti di voi mi avevano riempito di m... perché non avevo sorriso. Ebbene, non lo farò adesso. Sono soltanto contento per la squadra», è stata la seccata risposta di Kimi.
Rivolto a Sebastian, Coulthard aveva chiesto, se il suo terzo posto, dopo essere partito dai box, era un passo avanti verso un altro titolo mondiale. «Dopo quello che è successo sabato in qualificazione - aveva replicato Vettel -, ho dovuto disputare una gara ben differente. Ed è andata molto bene. Ma ho rischiato di mandare tutto a p.... E anche durante il GP ho corso un grosso pericolo, danneggiando quella f... ala anteriore».
Imbarazzo generale, con Coulthard arrossito per la vergogna. «Non mi piace - ha poi detto David - fare questo genere di interventi. Va tutto in diretta televisiva e non credo che sia educativo». Non è tutto qui. Un dirigente della società di Ecclestone che gestisce le riprese tv, ha rivelato che alcune squadre e piloti durante le gare farciscono di termini irripetibili gli scambi via radio fra il muretto dei box e le macchine. «I team - è stato spiegato - non hanno il controllo dei messaggi che inviano ai loro piloti. Siamo noi a scegliere quando riteniamo che sia interessante o opportuno renderle pubbliche. Ogni frase, quindi, potrebbe essere mandata in onda e agli avversari potrebbero essere rivelate le tattiche adottate o previste. I team hanno una sola arma a disposizione per mantenere il segreto. Le informazioni più importanti vengono così celate con le oscenità. Ovviamente in questo caso noi non possiamo renderle pubbliche».
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