Bhè ragazzi...questa non è un vero e proprio racconto della nostra esperienza e non è nemmeno commovente come quello di Ely, vi avverto
E' semplicemente l'articolo che ho fatto per il sito per cui scrivo....spero vi piaccia
Rally - Raikkonen sorprende al "Lanterna"di Valentina Zuliani
Quando Kimi Raikkonen ha detto addio alla Formula 1 per il mondiale rally in molti hanno criticato la sua scelta: “Non farà mai niente”, “Verrà umiliato dai campioni veri del WRC” erano le frasi più in voga. Ma Kimi, vero e proprio Iceman a tutti gli effetti, ha fatto spallucce e dopo un paio di uscite andate male, il Messico su tutte, ha iniziato a prenderci gusto e a conquistare posizioni in classifica e punti nel mondiale. Non saranno i livelli di Loeb ma il nuovo Raikkonen versione rallista è sempre più convincente e l'ha dimostrato ancora una volta durante il rally della Lanterna, a Genova, nel week-end appena passato.
Ci sono due modi in cui questo rally può essere raccontato. Uno è la cronaca della corsa, l'altro è un insieme di emozioni che ogni persona che ha la fortuna di partecipare ad un rally, qualsiasi esso sia, può vivere.
Iniziamo con la cronaca. Sebastien Ogier ha vinto il Rally della Lanterna, un'ulteriore conferma del suo talento dopo la bella vittoria del Portogallo. Il francese ha trovato un po' di difficoltà durante le prime speciali ma ha avuto la zampata del campione nelle ultime, riuscendo ad agguantare un successo che sembrava difficile. Ma la vera sorpresa del week end l'ha riservata Kimi Raikkonen che, con una prova di alto livello, ha conquistato il secondo gradino del podio. Il finlandese, dopo aver concluso la speciale del Palasport di venerdì sera al secondo posto, con un ritardo di pochi decimi sul compagno di team, ha incantato nella giornata di sabato.
Oltre ad una guida precisa e spettacolare, Raikkonen si è mostrato molto attento alle condizioni ambientali, facendo una scelta migliore di pneumatici rispetto ad Ogier, che gli ha permesso di guadagnare fino a 20 secondi sul compagno di team durante le speciali della mattina. Il campione del mondo di Formula 1 del 2007 è riuscito a vincere anche la sua prima speciale in carriera, la PS4 Torriglia, sbaragliando la concorrenza e rifilando al secondo classificato, Marco Silva, ben 8''8.
Prima delle speciali del pomeriggio, però, Ogier ha cambiato le gomme ed è riuscito, così, a recuperare secondi su secondi a Raikkonen. I due sono arrivati all'ultima speciale con solamente 2''4 di differenza. Il fresco vincitore del rally di Portogallo ha messo sul piatto della bilancia la sua maggior esperienza ed è riuscito a prevalere per soli 5''7. Sul terzo gradino del podio è salito Maurizio Ferrecchi, già vincitore di quattro edizioni del Rally della Lanterna e visibilmente emozionato nel condividere il podio con due campioni del WRC.
La Citroen ha mandato i suoi piloti alla manifestazione genovese per effettuare dei test in vista del prossimo appuntamento del mondiale WRC, che si terrà sull'asfalto della Bulgaria a luglio, e si è detta soddisfatta della doppietta e delle prestazioni dei suoi due alfieri.
Ogier ha ribadito ancora una volta di essere pronto a raccogliere l'eredità di Loeb, ma le buone notizie vengono soprattutto da Kimi Raikkonen. Il finlandese si è mostrato a suo agio sull'asfalto e ha potuto sfruttare la sua esperienza di pilota di Formula 1 per spingere al massimo. In particolare, i suoi trascorsi formulistici sono stati ben visibili durante la speciale inaugurale del Palasport. Le sue traiettorie, così vicine alle barriere, hanno fatto assaporare a tutti i presenti l'aria degli autodromi di Formula 1.
E ora passiamo alle emozioni perché è di emozioni che è fatta l'anima dei rally. Innanzitutto l'adrenalina, quella che hanno provato tutti i partecipanti (quest'anno a Genova c'erano oltre 80 equipaggi) nello sfidarsi non tanto per la vittoria ma per il gusto di esserci, di mettersi alla prova. E poi la gioia della gente: dai bambini accompagnati dai genitori a sentire il rombo dei motori da vicino, fino ai più anziani che rivivevano i ricordi delle edizioni passate e li confrontavano con quelli di oggi.
Ma quest'anno c'era un interesse in più a Genova. Tutti erano curiosi di vedere come si sarebbe comportato Kimi Raikkonen. Il pilota che negli ultimi anni di Formula 1 è stato descritto come distaccato, freddo, noncurante dei suoi fan e restio a concedersi, sembra essere una persona diversa da quello che si è visto a Genova. Kimi, infatti, è apparso disteso e rilassato ed è stato molto disponibile con i fan, a cui ha concesso autografi e foto. Senza gesti plateali o forzati, ha saputo regalare emozioni vere ai veri appassionati di motori. È bastato un saluto con la mano dal podio verso l'angolo dei suoi sostenitori per scatenare un tifo da stadio e un divertimento generale.
Ed è stata proprio la cerimonia del podio il momento più emozionante della due giorni genovese. I terzi classificati, Ferrecchi e Florean, ormai veterani del Rally della Lanterna, erano felicissimi del loro terzo posto dietro ai due campioni del Citroen Junior Team, tanto da dire che quella classifica l'avrebbero fotografata e tenuta come ricordo per i posteri a dimostrazione della loro presenza. Simpaticissimi anche Ogier e il suo navigatore Ingrassia che sulle note della Marsigliese sembrava dirigere il pubblico come un maestro d'orchestra.
E poi il momento dello champagne con piloti e navigatori che correvano a spruzzare il pubblico per condividere la loro gioia in un momento che sembrava una festa in piazza tra amici. Dopo le foto ufficiali gli equipaggi se ne sono andati lasciando nel cuore di tutti i presenti un ricordo bellissimo.
L'edizione 2010 del Rally della Lanterna verrà ricordata come delle più emozionanti e di più grande prestigio vista la presenza di due piloti del mondiale WRC. Ma sarà ricordata anche, e soprattutto, per il primo podio da rallista di Kimi Raikkonen. Un Iceman inedito, diverso da com'era descritto quando correva in Formula 1. Non una persona capricciosa e viziata, non un pilota demotivato e apatico. Ma un uomo che ama guidare e mettersi alla prova. Un pilota che vuole fare il pilota, non il personaggio da copertina e che ora, grazie al rally, sembra aver trovato la sua dimensione ideale.