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Il pilota della settimana di RealMotor.it: Mark Webber

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ValeKimi
view post Posted on 19/5/2010, 14:09     +1   -1




Formula 1 - Il pilota della settimana di RealMotor.it: Mark Webber

di Valentina Zuliani


Mark Webber, ancora lui. A soli sette giorni dal Gp di Spagna, l'australiano bissa il successo e, con i suoi 78 punti, si porta in testa alla classifica mondiale a pari merito con il compagno di squadra, Sebastian Vettel.

Pochi avrebbero scommesso che avrebbe potuto ottenere questi risultati anche perché, nelle stagioni passate, non aveva mai dimostrato grandi qualità ma, anzi, molti limiti e molti errori.

Oggi, a 33 anni, Webber sembra finalmente aver raggiunto la maturità necessaria per essere indicato come uno dei pretendenti al titolo mondiale.

È vero che una gran parte del merito per l'exploit dell'australiano va dato alla Red Bull che, ancora una volta, si è dimostrata una monoposto eccezionale, tuttavia sarebbe ingiusto negare i miglioramenti del pilota che, dopo un inizio difficile, ha saputo far rendere al meglio la sua monoposto.

L'australiano sta così vivendo la sua miglior stagione in Formula Uno, anzi, probabilmente la miglior stagione della sua vita. Inizia la sua carriera nelle Formule minori ma per poter racimolare il denaro necessario per partecipare si adatta a lavorare come idraulico. A vent'anni Mark lascia l'Australia per l'Inghilterra dove, nel 1996, partecipa alla Formula Ford britannica. Nel 1998 è iscritto al campionato FIA GT in coppia con Bernd Schneider e conquista cinque vittorie. L'anno successivo partecipa, senza troppa fortuna, alla 24 ore di Le Mans.

A questo punto arriverà l'incontro che cambierà la sua vita sportiva. Webber conosce Flavio Briatore che lo aiuterà a partecipare al campionato internazionale di Formula 3000 in cui, nel 2001, conquista tre vittorie e si piazza al secondo posto nella classifica finale. Dopo queste prestazioni Webber viene scelto come test driver per il team di Formula Uno Benetton.

Nel 2002 l'australiano esordisce in Formula Uno sulla Minardi e proprio nel Gran Premio di casa, il primo della stagione, riesce ad ottenere la quinta posizione e viene portato in trionfo sul podio dagli uomini del team. Poi, fa segnare delle buone prestazioni soprattutto tenendo conto che corre per un piccolo team. Nel 2003 passa alla Jaguar dove resterà anche per il 2004 e dove raccoglierà la quasi totalità dei punti totalizzati dalla scuderia in quel biennio. Nel 2005 arriva alla Williams con molte ambizioni, che verranno però ridimensionate anche a causa di una scarsa competitività del team inglese. L'unica gioia, sebbene parziale, sarà il terzo posto a Montecarlo. Nel 2006 è ancora alla Williams e fa da “guida” al debuttante Nico Rosberg. Questa stagione si rivelerà una delle più fallimentari con soli 7 punti raccolti durante l'anno.

Nel 2007 approda alla sua attuale scuderia, la Red Bull. La prima parte della stagione è difficile ma al Nurburgring riesce ad ottenere il secondo podio della carriera. Il finale di stagione potrebbe essere addirittura migliore: in Giappone va vicinissimo alla vittoria ma viene tamponato da Sebastian Vettel, driver della scuderia “gemella” Toro Rosso, a causa dell'“elastico” fatto dal leader della corsa, Lewis Hamilton, dietro la Safety Car. In quel momento, infatti, il pilota austriano era secondo dietro ad Hamilton ma l'inglese doveva ancora fermarsi per la sua sosta ai box. Per sua sfortuna, anche la stagione 2008 è stata al di sotto delle aspettative e non ha mai saputo esprimersi al meglio.

Nel 2009, invece, dopo un inizio difficile, Mark ottiene buoni risultati e riesce a vincere il primo Gran Premio della sua carriera, l'11 luglio al Nurburgring, partendo dalla pole. Questa è senz'altro la sua miglior stagione: a fine anno può contare 8 podi, 2 vittorie, 1 pole position e 3 giri veloci e, grazie a questi risultati, riesce a ottenere il 4° posto nella classifica piloti.

Questo, sembra, finalmente, l'anno della svolta. Dopo un inizio di stagione nettamente al di sotto delle aspettative e delle potenzialità della monoposto, l'australiano ha saputo riscattarsi con due vittorie consecutive e, ora, può mettere in discussione le gerarchie interne in casa Red Bull anche perché, negli ultimi due appuntamenti, Sebastian Vettel è apparso sottotono.

Mark Webber sarà uno dei pretendenti al titolo mondiale? È ancora troppo presto per dirlo. Il pilota australiano, infatti, sembra aver raggiunto quella costanza di prestazioni e quella maturità agonistica che gli mancavano, ma questo non basta per vincere il titolo. Va ricordato, infatti, che in entrambi i Gran Premi che ha vinto in questa stagione partiva dalla pole e, quindi, non ha mai visto mettere in discussione la sua leadership. Anche quest'anno, infatti, nelle occasioni di “bagarre” ha mostrato segni di nervosismo incappando in errori talvolta grossolani, come il tamponamento a Lewis Hamilton in Australia.

Il giudizio su di lui è, quindi, ancora in sospeso. Quello che è certo, però, è che se saprà ricavare il massimo dalla sua Red Bull e imparerà a gestire un Gran Premio anche non partendo dalla prima fila, allora potrà davvero diventare un avversario temibile per tutti quelli che vogliono conquistare la vittoria finale.


www.realmotor.it/index.php?method=s...n=zoom&id=69190
 
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